Lo scorso 05 Febbraio si è tenuto lo XLVI incontro di Super Bowl negli U.S.A. Uno show mediatico e sportivo che quest’anno ha fatto segnare un nuovo record. Con una media di 111,30 milioni di telespettatori, l’edizione 2012 è diventata la più vista di sempre, nonché il programma più seguito nella storia della televisione americana. Lo share è arrivato al 71%
Come è noto, durante questo incontro si assegna il titolo di campione della National Football League (NFL), la lega professionistica statunitense di football americano. In questa XLVI (gli incontri vengono numerati progressivamente con numeri romani) edizione si sono affrontati gli New England Patriots (squadra di Boston) contro gli New York Giants (di New York naturalmente). Vincendo 21 a 17, in una gara in bilico fino all’ultimo minuto, ad aggiudicarsi il titolo sono stati gli New York Giants.
Si tratta di un evento che in Italia è difficile da concepire. Al di là della lontananza con questo tipo di sport, qui non esistono eventi mediatici e sportivi di questa portata. La cosa che forse meglio ci assomiglia è una finale di Champions League, dove però si dovrebbero affrontare due squadre italiane, o la finale di un mondiale di calcio con la nazionale in finale, e giocata ogni anno. Facciamo qualche confronto di share. Nel 2003 la finale Champions League tra Juventus e Milan trasmessa su Canale 5 è stata vista da 20.193.000 telespettatori, con il 67,27% di share. Si tratta del più alto ascolto mai registrato su una televisione privata. Per l’ascolto più alto di sempre è stato necessario portare pure il mondiale in casa. Nel 1990, nella famosa semifinale Italia – Argentina, si è raggiunto il record di 27.537.000 telespettatori, 87,25% di share su Raiuno.
Ma torniamo al Super Bowl 2012. Negli intervalli del match si tiene uno spettacolo nello spettacolo. Tradizionalmente un'esibizione musicale. Quest’anno l’onore è andato a Madonna, con uno spettacolo di circa 13 minuti, con alcune delle sue canzoni più note, l’ultimo singolo “Give me all your luvin” e una scenografia tra effetti speciali e richiami all’antichità.
E poi ci sono gli spot. Chiamarli pubblicità sarebbe troppo riduttivo. Spesso si tratta di cortometraggi studiati ad hoc, realizzati da registi di fama internazionale. Fantasiosi, stravaganti, e con risonanza in tutto il mondo. E naturalmente, anche con costi stratosferici. Per 30 secondi le cifre si aggirano sui 3,5 milioni di dollari. Una consuetudine che vede come capostipite nel 1984 lo spot Apple Computer diretto da Ridley Scott, in stile 1984 di Orwell, commercial passato agli annali della televisione.
Andiamo allora a vedere come da titolo, il video con lo spettacolo di Madonna, in originale e con il commento italiano, il suo ultimo singolo e gli spot più suggestivi trasmessi durante il Super Bowl.