Dalle mega gavettonate agli studenti che corrono nudi. Dai goliardi italiani ai college americani, passando per il Giappone.
Lanciarsi gavettoni pieni d’acqua e probabilmente il festeggiamento preferito, specie dagli studenti delle superiori (sempre che i prof non ve lo neghino...) Ma negli USA si sa, tendono a fare le cose in grande. Lo scorso anno infatti, un'associazione studentesca del Kentucky ha organizzato la più grande battaglia di gavettoni del mondo. A sfidarsi ai due lati del campo si sono presentate quasi 9 mila persone e sono stati scagliati 175 mila palloncini d'acqua.
Diverse tradizioni studentesche affondano le loro radici nella storia. Anche se magari oggi si è perso il loro significato originario, o magari si tengono in modo inconsapevole, molto si rifà al movimento goliardico. Assai forte nel passato, oggi è tuttora esistente in alcune università e in certe zone.
Parlano i goliardi di Bologna:
Intervista ai goliardi di Perugia:
Il tipico copricapo dei goliardi italiani, e quindi di conseguenza, della tradizione universitaria italiana, è la feluca. Il suo colore cambia a seconda della facoltà frequentata dallo studente.
Questa ad esempio è blu, tradizionale colore della facoltà di giurisprudenza:
In alcune zone la laurea si festeggia a suon di scherzi da fare al neodottore. Questa usanza è particolarmente forte a Padova. Se un giorno, passeggiando per il centro della città, vi dovesse capitare di vedere degli studenti fatti spogliare nudi, cosparsi di farina, colpiti con le uova, fatti vestire con abiti strani, assurdi o dell’altro sesso, costretti a bere intrugli innominabili, o quant’altro, non vi preoccupate. Stanno semplicemente festeggiando il raggiungimento della laurea secondo l’antica tradizione studentesca. Il laureando deve pagare una serie di pegni, che consistono in dispetti come quelli descritti, fatti da amici e parenti. E agli studenti padovani sembra piacere molto. Oltre a questo è usanza redigere il cosiddetto “Papiro di laurea”. Si tratta di un’enorme foglio, preparato dagli amici, su cui vengono declamate le “gesta” dello studente durante la sua carriera universitaria e della sua vita in genere. Il tono è allegro, ironico, denigratorio. Ad centro un grande disegno con la caricatura dello studente (talvolta anche di carattere licenzioso). Durante i festeggiamenti il laureato deve leggere tutto quello che è stato scritto. Poi il papiro viene appeso in pubblico nel luogo di laurea e/o nel paese natale in modo che tutti possano leggerlo. In genere tuttavia i papiri appesi durano poco, qualche ora o pochi giorni.
Vediamo qualche video per farci un’idea della cosa, cercando di evitare i filmati un po’ troppo personali:
In altri atenei, si sta sostituendo sempre di più con lo stile all’americana. Ad esempio a qualche chilometro di distanza, a Venezia, è stata introdotta una cerimonia del tutto ispirata a questo stile. Il simbolo tipico del laureato, un po’ in tutto il modo, è il tocco, il caratteristico copricapo nero che indossano i neolaureati, usuale nella tradizione anglosassone. Come molte altre cose, è stato esportato un po’ in tutto il mondo, e anche in Italia vi sono studenti o atenei che lo usano. A Venezia tuttavia, la cerimonia americana è stata copiata sostanzialmente in toto. Il tocco come copricapo, consegna dei diplomi ad uno ad uno salendo sul palco, proclamazione collettiva da parte del rettore, e lancio in aria dei cappelli. Oltre alla lectio magistralis da parte di un ospite, un’autorità esterna all’università chiamata a tenere un discorso per l’occasione.
Data la particolarità della cerimonia, la quantità di persone coinvolte, l’intervento di ospiti, e la cornice in cui si svolge, ovvero Piazza San Marco, il giorno della laurea a Venezia ha una risonanza tale che ne parlano giornali e Tg.
Questo un servizio del Tg1 in prima serata:
http://news.centrodiascolto.it/video/tg1/2012-04-02/cronaca-e-costume/venezia-diplomi-di-laurea-piazza-san-marco
Il momento della proclamazione con lancio in aria del tocco:
Una lectio magistralis, quella tenuta dallo scrittore e magistrato Gianrico Carofiglio a Ca Foscari:
Come già evidenziato, questo stile di cerimonia è in rapida ascesa anche nel nostro paese in sempre più atenei. Ad esempio anche a Bologna. Livelli diversi di laurea, ma stessa cerimonia all’americana. Ospite Umberto Eco. Link: http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2012/18-giugno-2012/i-dottori-festeggiano-piazza-tocco-toga-americana--201656736792.shtml
Ma andiamo a vedere gli “originali” che tutti imitano. Non è né il momento né il contesto per ricordare Steve Jobs, ma la cerimonia di laurea in cui fece il suo famoso discorso agli studenti di Stanford è probabilmente al momento la più famosa al mondo di questo tipo. Senza voler fare alcun confronto con altri relatori, se non avete avuto l’occasione di vederlo, ecco il video ufficiale:
Link ufficiale con tutti i filmati (anche delle cerimonie) della Stanford University's: http://www.youtube.com/playlist?list=UU-EnprmCZ3OXyAoG7vjVNCA&feature=plcp
Discorso di Steve Jobs con i sottotitoli in italiano:
Cambiamo contesto. Nel web c’è un gran parlare legato al termine “nollning”. Fa parte della tradizione svedese. Si tratta di una sorta di introduzione o iniziazione dei nuovi studenti alla vita universitaria. Una settimana di “nollning” in genere include festeggiamenti, giochi buffi, competizioni all’aria aperta, travestimenti, bere grandi quantità di alcol e partecipare a rituali di benvenuto, con una strategia di fondo che più imbarazzante è, meglio è.
Anche in altri paesi si tengono cose alla fin fine simili. Qui ci fermiamo per non essere troppo lunghi e ripetitivi, ma se vi va di approfondire, per i paesi di lingua spagnola provate a cercare i tag “mechoneo” o “novatadas”
Sempre in Svezia, sono caratteristici i caroselli di studenti per festeggiare la fine dell’anno scolastico / accademico. Eccoli sfilare per il centro di Stoccolma:
L’oriente è una terra dalla cultura affascinate e a volte curiosa. Non poteva mancare allora una puntatina in Giappone. Festeggiamenti per un sayonara party in Giappone, con balli e karaoke. Balli:
Karaoke ad un sayonara party. Il termine deriva dall'unione delle parole giapponesi 空 (vuota) e オケ (orchestra).
Sono innumerevoli i film e i telefilm ispirati ai collegiali americani. E di tutte le storie che ci hanno mostrato e raccontato, ovviamente ce ne sono alcune di vere, altre un po’ caricate, altre ancora palesemente inventate. Tra quello che è effettivamente reale, e che magari non ti aspetteresti, c’è sicuramente il “naked mile” reso celebre dal film “American Pie 5 - The Naked Mile”. Il “miglio nudo” si è effettivamente realmente tenuto tra il 1986 è il 2004 nell’università del Michigan. Alla fine del semestre invernale, circa a metà aprile, per festeggiare l’ultimo giorno di lezione, gli studenti del campus correvano completamente nudi o quasi, per appunto un miglio. Iniziato nel 1986 con circa una quindicina di partecipanti, il miglio nudo ha raggiunto nel momento di massimo splendore addirittura un migliaio di studenti partecipanti, di cui circa un 30% ragazze. La manifestazione è terminata definitivamente nel 2004, ma già dal 2000 aveva subito pesanti limitazioni da parte della polizia, per motivi di sicurezza, a causa della elevata pericolosità che aveva raggiunto. Nato come un momento “liberatorio” degli studenti e tra studenti, la cosa aveva cominciato ad attrarre un numero crescente di curiosi, fino ad aver raggiunto negli ultimi anni una folla di circa 10.000 spettatori. Nel corso della manifestazione scorrevano fiumi di alcol e si erano verificati incidenti con aggressioni alle studentesse che correvano svestite. Inoltre, con l’avvento di internet, le immagini degli studenti, ma soprattutto, delle studentesse che correvano nude, avevano attratto l’attenzione anche di chi, senza molti scrupoli, le filmava per poi vendere il materiale a siti per soli adulti, naturalmente il tutto senza minimamente interpellare i soggetti interessati. Nel 2004 il naked mile si è concluso con l’arresto degli ultimi 14 partecipanti.
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